domenica 25 luglio 2010

CARCINOMA DELLA TIROIDE

• Carcinoma papillare
Rappresenta il 60-70 % di tutti i carcinomi, è più frequente in pazienti giovani, al di sotto dei 40 anni, è caratterizzato dal minor grado di malignità che tende comunque ad aumentare nei pazienti più anziani, l’accrescimento e lento. Si presenta come un nodulo duro, ben distinto dai tessuti circostanti.
• Carcinoma follicolare
• Carcinoma anaplastico
Rappresenta il 5-10% di tutti i carcinomi, si trova principalmente negli anziani, ha un’alta malignità. E’ caratterizzato dall’ingrossamento rapido e doloroso della massa.
• Esiste un altro tipo di carcinoma che deriva dalle cellule del tessuto parafollicolare della tiroide che producono la calcitonina. In questo caso si parla di Carcinoma midollare.
Il Carcinoma midollare colpisce in genere soggetti al di sopra dei 50 anni. E’ caratterizzato da alcune peculiarità: secerne calcitonina, può esserci familiarità, può essere associato ad altri tumori o patologie dell’apparato endocrino. Il nodulo è duro, fisso, ben demarcato ma non capsulato, spesso associato a linfonodi laterocervicali. Il dosaggio della calcitonina nel sangue è un importante elemento diagnostico

giovedì 15 luglio 2010

TIROIDITI

Questo termine comprende più patologie caratterizzate da un processo infiammatorio della tiroide ma a diversa eziologia. Le forme più comuni sono:
· Tiroidite di Hashimoto
E’ una infiammazione cronica della tiroide, causata da fattori autoimmunitari, cioè l’organismo produce anticorpi contro il proprio tessuto tiroideo. Questa patologia è una delle cause più comuni di ipotiroidismo primario. La frequenza è maggiore nel sesso femminile. La ghiandola appare ingrossata, si ha il gozzo. Gli esami di laboratorio inizialmente mostrano un rialzo dei titoli anticorpali antitiroide con valore degli ormoni tiroidei normali. Successivamente si instaura ipotiroidismo.
· Tiroidite subacuta di De Quervain
E’ un’infiammazione acuta della tiroide, causata probabilmente da virus. Il paziente lamenta i sintomi classici dell’infiammazione, caratteristicamente febbre e mal di collo. Nei primi stadi della malattia si rileva agli esami di laboratorio una condizione di ipertiroidismo. In questo caso la malattia guarisce e solo occasionalmente evolve in ipotiroidismo.
· Tiroidite silente
E’ un’infiammazione della tiroide che si instaura in maniera subdola. La frequenza è maggiore nelle donne, più comunemente nel periodo successivo al parto. La tiroide si ingrossa, ma non è dolente. Nei primi stadi della malattia si può riscontrare agli esami di laboratorio ipertiroidismo che può evolvere in ipotiroidismo. Queste alterazioni sono transitorie, la malattia si risolve

sabato 10 luglio 2010

L'ITER DIAGNOSTICO

L'iter diagnostico ha lo scopo di distinguere la natura maligna da quella benigna del nodulo tiroideo, descriverne la sue dimensioni e la struttura, l'eventuale appartenenza ad un gozzo semplice o multinodulare, ad una tiroidite cronica o subacuta.
Elementi di allarme sono:
· precedente irradiazione del collo
· incremento volumetrico dei linfonodi laterocervicali
· rapida crescita
· aumento della consistenza
· disturbi da compressione (disfonia, disfagia)
· precedenti casi di cancro tiroideo nella famiglia.
Elementi di tranquillità sono (ma non escludono assolutamente la necessità di indagini):
· comparsa immediata, con dolore acuto e tensione
· rilievo concomitante di sintomi tipici dell'ipertiroidismo (tachiaritmia etc.)
Le indagini sono sia laboratoristiche che strumentali ed eventualmente anche citomorfologiche.
INDAGINI DI LABORATORIO
· Valutazione della funzione tiroidea attraverso il dosaggio del TSH e degli ormoni tiroidei FT3, FT4. Il riscontro di un aumento degli ormoni tiroidei (particolarmente dell'FT3) potrebbe deporre per un nodulo iperfunzionante (adenoma tossico) mentre valori bassi (FT4) con TSH aumentato sono più tipici ad esempio di una tiroidite cronica autoimmune con ipotiroidismo.
· Dosaggio della Calcitonina: utile identificare od escludere la presenza di un carcinoma midollare della Tiroide.
· Dosaggio degli anticorpi antitireoglobulina (TgAb) e antitireoperossidasi (TPOAb): la loro identificazione e titolazione aiuta ad identificare un eventuale processo autoimmune cronico (Tiroidite di Haschimoto
INDAGINI STRUMENTALI
· L'ecografia tiroidea ha un ruolo molto importante. Evidenzia il nodulo tiroideo, le sue dimensioni, la sua struttura e descrive anche il contesto ghiandolare nel quale si trova; può inoltre descrivere la presenza di linfoadenomegalie (ingrandimento dei linfonodi) locoregionali (vicini).
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INDAGINI CITOMORFOLOGICHE
· L'agoaspirato costituisce una preziosissima indagine nella diagnosi differenziale tra noduli tiroidei benigni e maligni. Con un ago e sotto controllo ecografico si procede alla aspirazione del nodulo e le cellule così asportate vengono sottoposte a indagine.Come regola tutti i noduli palpabili di dimensioni superiori ad 1 cm dovrebbero essere sottoposti a questa procedura